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Ippocrate

 

 


 Ippocrate nasce a Kos nel 460 a.C.

Viene considerato il padre della medicina, aprì una vera e propria scuola medica a Cos che rimase a modello per le successive università di medicina. 

egli fu il primo a regolamentare la professione medica con delle norme ben precise dettate nel suo famoso Giuramento.

Il giuramento di Ippocrate, che ancora oggi tutti i medici recitano, consiste in: il medico deve sempre ricordarsi che il malato non è una cosa, o un mezzo, ma un fine ed un valore e quindi comportarsi di conseguenza.

Quello che resta fondamentale nell'insegnamento, è l'importanza del rapporto tra medico e paziente: per lui il dialogo tra questi due era essenziale per porre una giusta diagnosi ed assicurare il benessere e guarigione del paziente.

Scrisse molti libri nei quali discuteva di anatomia, dieta, ostetricia, ed anche di climatologia.

L’idea che la malattia coinvolga l’intero organismo portava a una concezione della terapia come ricostituzione di uno stato globale di salute. 

La medicina ippocratica introduce qui uno dei concetti più originali del suo pensiero, quello di regime di vita, cioè una progressiva rieducazione dell’organismo alla salute attraverso una sapiente regolazione della dieta, dell’esercizio fisico, delle condizioni igieniche e ambientali. 

Ed è in questa ricerca dell’armonia, sia fisica che spirituale, che è possibile rinvenire il maggiore punto di convergenza tra filosofia antica e medicina ippocratica.

inoltre, egli ostenne la "teoria umorale". 

ossia: il nostro corpo è governato da quattro umori: (sangue, flegma, bile gialla ed infine bile nera). Essi hanno la capacità di condurre alla salute nel caso in cui siano in equilibrio, ed alla malattia nel caso opposto. Questa teoria viene espressa nel "De Natura hominis", la natura dell'uomo, del suo discepolo Polibo.

inoltre, vi è la scoperta della strutturale corrispondenza fra le malattie, il carattere dell’uomo e l’ambiente. 

Due sono le tesi di fondo del trattato sulle acque, sui venti e sui fuochi:

Nella prima tesi Ippocrate riconosce che l’uomo va visto nel complesso in cui è naturalmente inserito, ossia nel contesto di tutte le coordinate che costituiscono l’ambiente in cui vive. 

La natura dei luoghi e di ciò che li caratterizza incide sulla costituzione e l’aspetto degli uomini e quindi sulla salute e sulle malattie. 

L’altra tesi afferma che anche le istituzioni politiche incidono sullo stato di salute e sulle condizioni generali degli uomini: la democrazia tempra il carattere e la salute, mentre il dispotismo produce effetti opposti.

Sempre parlando di malattie, nell’antichità, l’epilessia era considerato un male sacro, in quanto era giudicata l’effetto di cause non naturali.

Egli era contrario a questa credenza, ossia che c'entrava con qualche intervento divino e dimostrando delle tesi, ha dimostrato l'erroneità di queste:


a) L’ epilessia è ritenuta “male sacro”, perché appare come un fenomeno stupefacente ed incomprensibile.

b) Paragona l’epilessia ad altre malattie che ritiene non meno stupefacenti, pertanto non è diversa da queste malattie.

c) È stata l’ignoranza che ha spinto a giudicare così l’epilessia.

d) Se è così coloro che pretendono di curarla con atti di magia sono ciarlatani ed impostori.

e) Per giunta essi sono in contrasto con sé medesimi, poiché pretendono di curare mali divini con pratiche umane.

La causa dell’ epilessia per Ippocrate, è l’alterazione del cervello derivante dalle stesse cause razionali da cui tutte le altre alterazioni morbose derivano, un’aggiunzione o sottrazione di secco e umido, caldo e freddo.


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