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    GORGIA   


è stato un retore e filosofo siceliota. Discepolo di Empedocle, è considerato uno dei maggiori sofisti, teorizzatore di un relativismo etico assoluto, fondato sulla morale della situazione e spinto fino al nichilismo. 

Nacque intorno al 483 a.C. a Leontini, città greca della Sicilia. 

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Gorgia dimostra che nulla può esistere a partire dalla constatazione che se l'essere, in quanto principio, si manifesta nelle forme antitetiche elaborate dai filosofi precedenti, significa che non esiste. 

Fu il primo a sviluppare le tecniche della retorica, cioè l'arte di fare un bel discorso, e sviluppò la dialettica, cioè l'arte di demolire le tesi altrui con il ragionamento. 
Come esercizio di retorica, Gorgia dimostrò che nulla esiste, che nulla può essere conosciuto e che nulla può essere espresso.

La non conoscibilità dell'essere si prova semplicemente mostrando che si possono pensare cose non esistenti e poi generalizzando questa constatazione a tutti i contenuti di pensiero. 

 

Nel suo scritto più famoso Della Natura o del non-essere egli sosteneva queste tre tesi ben concatenate tra loro. 

1) Nulla esiste, 

2) se anche esistesse non sarebbe comprensibile, 

3) se anche fosse comprensibile non sarebbe né comunicabile, né spiegabile agli altri.

 

Quelli citati sono i tre grossi piani della filosofia speculativa: 

1) ontologico), 

2) gnoseologico, 

3) linguistico. 

Sono piani legati fra loro. 

Gorgia dunque non si limita soltanto a negare legittimità ad essi a a spezzarne anche la loro intrinseca concatenazione. 

La sua insomma è un’obiezione assoluta al ragionamento in quanto tale. 

L’obiettivo è quello di dimostrare che non esiste alcuna possibilità di una verità oggettiva, che se anche esistesse non sarebbe conoscibile, che se anche fosse conoscibile non sarebbe comunicabile.

 

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